martedì 8 dicembre 2009

Chi ha paura delle primarie?


Pubblichiamo l'intervento sulla necessità delle primarie pubblicato martedì 08-12-2009 sul Corriere del mezzogiorno
nella rubrica "Interventi & Repliche"


Chi ha paura delle primarie?
di Luca Stamati

Caro direttore, la direzione regionale del Pd ha approvato all'unanimità la decisione di fare le primarie di coalizione per la scelta del candidato presidente alle prossime elezioni regionali. Leggendo i giornali pare invece che abbiamo scherzato, non è così. Leggo di distinguo e obiezioni interne al mio partito che appaiono inconsistenti e francamente del tutto strumentali. Affermare che «le primarie sono la negazione della politica» è come dare dell'analfabeta politico a, per esempio, Obama e ai due grandi partiti Usa, dire che bisogna aspettare e «guardare al quadro nazionale» significa nei fatti «aspettiamo a vedere se c'è un accordo nazionale e poi chiediamo al partito cui spetta la casella campana di dare il nome del candidato». Alla faccia del partito organizzato territorialmente e alla costruzione di «un nuovo e autorevole gruppo dirigente»!

Evidentemente qualcuno nel nostro partito il 25 ottobre ha scherzato oppure non ha capito che quella delle primarie è ormai una scelta irreversibile. Inviterei a stare alle reiterate affermazioni in questo senso del segretario regionale del Pd che, ricordo a noi tutti, è stato eletto dal 70% dei voti proprio con le primarie.

Ancor di più sorprendono le dichiarazioni pubbliche di autorevoli dirigenti di partiti che....( per continuare clicca su "leggi tutto") dovrebbero far parte della coalizione e le loro obiezioni alle primarie. Che vorrà mai dire l'Idv quando con Aniello Formisano afferma tra l'altro: «Siamo disponibili solo a primarie confermative se scegliamo il candidato tutti insieme»?
Posizione davvero inconciliabile con quella cittadinanza attiva, decantata un giorno sì e l’altro pure da Luigi De Magistris.
E che primarie sarebbero?
Se c'è l'accordo di tutta la coalizione su un candidato si va alle elezioni e si chiede il voto per governare, se invece andassimo a «primarie confermative» e, per ipotesi, i votanti bocciano il candidato scelto da tutti che si fa?
Si fanno altre primarie con un altro candidato o non si partecipa alle elezioni perché non si ha più il candidato?
Sinistra e libertà invece con Arturo Scotto afferma: «
Che vuol dire?
Le primarie sono un formidabile strumento di partecipazione popolare se si fanno dappertutto? Le si ritiene uno strumento utile?

Allora si chieda che si facciano anche in Puglia senza per questo mettere in discussione quelle in Campania.
Ma come?
Diciamo tutti che la politica delle decisioni poco trasparenti, prese da quattro o cinque segretari di partito nel chiuso di piccole stanze inaccessibili ha allontanato i cittadini dai partiti e poi rifiutiamo l'unico strumento che, date le attuali condizioni di democrazia interna ai partiti, riavvicina i giovani e i cittadini alla politica?
Fino a qualche settimana fa il centro sinistra campano era nell'angolo e silente, la vicenda Cosentino e la bagarre che si è scatenata all'interno del Pdl ci offre la possibilità di rientrare in gioco, a condizione naturalmente che si sia pronti a fare scelte coraggiose e innovative negli uomini, nei programmi e nei metodi.
Di qui la scelta della direzione regionale di dare mandato al segretario di incontrare gli altri partiti della coalizione per stilare un programma agile e in discontinuità col passato sullo sviluppo e il governo della nostra regione, di sottoporre, attraverso le primarie di coalizione, al giudizio dei nostri iscritti e dei cittadini la bontà del programma e dei candidati a presidente.
Leggo che qualcuno chiede che le regole per lo svolgimento delle primarie siano scritte insieme. Bene, è proprio questo che abbiamo deciso nella nostra direzione regionale, di più, di scriverle insieme anche con il mondo dell'associazionismo. Qualcuno ha chiesto di rinviarle a gennaio. Così sarà.
Si chiede infine che il Pd presenti una sola candidatura altrimenti sarebbe una ennesima resa dei conti interna al nostro partito cui non si è interessati a partecipare? Mi sembra giusto e siamo pronti a fare la nostra parte.
A queste condizioni cari amici e compagni della coalizione le facciamo o no le primarie? O volete che si decida a Roma oppure in tre o in cinque chiusi in una stanza?

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