Nulla è più nefasto della retorica. La retorica celebrativa del potere circonda di nebbia le questioni e distrae dai fatti. Tutti oggi si affannano a celebrare - retoricamente-
Giovanni Falcone, politici e giornalisti, presenti sulla scena da prima della sua morte. che nulla hanno fatto per raccoglierne l’eredità oggi pontificano e spuzzano commozzione un tanto al chilo. Ecco perchè oggi riporto quello che , su
Falcone, ha detto la
Boccassini e che, meritoriamente,
Saviano riporta sulla sua pagina facebook.
“Non c’è stato uomo in Italia che ha accumulato nella sua vita più sconfitte di
Falcone:
bocciato come consigliere istruttore,
bocciato come procuratore di Palermo,
bocciato come candidato al CSM e sarebbe stato
bocciato anche come procuratore nazionale antimafia se non fosse stato ucciso. Eppure ogni anno si celebra l’esistenza di
Giovanni come fosse stata premiata da pubblici riconoscimenti o apprezzata nella sua eccellenza. Un altro paradosso. Non c’è stato uomo la cui fiducia e amicizia è stata tradita con più determinazione e malignità.”
Ilda Boccassini
e giusto per essere chiari fino in fondo e sgombrare equivoci di parte riporto anche questo:
“
Falcone sciorina sentenze in tivù, è un comico, un guitto, che può gareggiare coi comici del sabato sera” ( da
La Repubblica, 9 gennaio 1992)
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