mercoledì 5 novembre 2008

Il '68 è compiuto-Barak Obama ha vinto!



Mi rendo conto che può apparire poco opportuno, che può sembare una forzatura ideologica e nostalgica, che apparentemente non vi sia alcun nesso, e magari qualcuno si chiederà quale sia il mio pusher, eppure....
Siamo a 40 (quaranta) anni esatti dal '68, abbiamo sentito in questi ultimi anni e in questi ultimi mesi opinioni le più disparate da destra e da sinistra sul fallimento di quel movimento politico, sociale e culturale. Abbiamo assistito ai preparativi del funerale di quell'anno cruciale nel costume e nella storia dell'occidente. Fior di opinionisti(soprattutto il variegato mondo degli ex, di quelli che "io il '68 l'ho fatto") che ci spiegavano su libri, giornali e tv che quel movimento era fallito, che ne erano sbagliati i presupposti, che ne stavamo ancora pagando le conseguenze.
Eppure da quell'anno cruciale il mondo non è stato più come prima, la vita e le condizioni delle donne, dei giovani,di ognuno di noi sono profondamente cambiate.
Quello del '68 prima che politico è stato innanzitutto un movimento culturale e sociale, delle conquiste operaie, giovanili, di una scuola svecchiata e alla portata di tutti, dei diritti civili, della emancipazione delle donne.
Certo politicamente e a breve il movimento ha perso e,come sempre accade dopo ogni fase rivoluzionaria, la ....( per continuare clicca su ("leggi tutto")"contro rivoluzione" è stata durissima, lunghissima, è durata un quarantennio.
Le aspirazioni, le aspettative, i sogni di quegli anni che,comunque la si pensi, hanno scosso dalle fondamenta un sistema naftalinico fondato sui privilegi e l'pocrisia, un mondo con la testa e gli ochhi rivolti al passato. Quei giovani e quelle donne che invadevano le strade a chiedere più libertà, più uguaglianza, più opportunità fecero paura e la reazione fu durissima. Ma le rivoluzioni e le sue conquiste non sono mai state ricacciate indietro per sempre, sono diventate patrimonio comune, abitudini di vita.
Negli ultimi anni di guerre, attacchi alle libertà e ai diritti civili individuali, di paure più o meno create ad arte dai media e da governi reazionari, di paura dell'altro, del diverso, del colore della pelle diverso,del lavoro e dei lavoratori reali che erano scomparsi dalle pagine dei giornali, dalle televisioni, e dai discorsi dei leaders politici, di destra ma anche di sinistra,cosa va ad accadere?
Accade che l'economia finanziaria costruita su trucchi monetareo cartacei si sbriciola e con essi si sbriciolano i governi che l'hanno sostenuta. Il presidente che più ha rappresentato, dopo Reagan, quest'ideologia e quella furia restauratrice(che non ha risparmiato neppure Bill Clinton), G.W Bush con la cricca dei Chicago Boys, esce talmente screditato che non può partecipare neppure alla campagna elettorale Usa.
E accade l'impossibile, l'impossibile si avvera...
Un uomo afro americano, di umili origini, si presenta candidato alle presidenziali Usa, sfida e batte il potentissimo apparato dei Clinton e diventa il primo presidente nero degli USA.
Qual'era lo slogan più famoso del '68, gridato nelle piazze parigine, europee e americane?
Vogliamo L'impossibile!!
E l'impossibile è arrivato, si chiama Barak Obama!
Ancora una volta...Ben scavato vecchia talpa!

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