martedì 11 settembre 2012

Napoli - Eventi arancione e quartiere rosso sangue

Lo Stato deve fare di più.. abbiamo attuato dei forti controlli sul territorio ma ancora non basta” afferma il ministro dell’Interno Cancellieri. In maniera bipartisan oggi si chiede l’intervento dell’esercito. Bene ma..si può affrontare una realtà sociale disgregata e abbandonata a se stessa con gli strumenti del moralismo e della repressione affidandola solo a carabinieri e giudici che, per altro, sono lasciati in gravissime ristrettezze economiche? Un’area quella a nord di Napoli degradata, priva di servizi di assistenza basilari, diritti negati e welfare metropolitano quasi inesistente. Un territorio dove la mancanza di speranza per il futuro fa della perversa seduzione della criminalità organizzata un potente attrattore di reclutamento di giovani e meno giovani senza lavoro e senza speranza. Un territorio dove pure la Chiesa e la comunità religiosa, che tanto hanno investito in lavoro volontario tra i cittadini,sembrano arrendersi all’inarrestabile spirale di paura e violenza. La sanguinosa ripresa della cosiddetta faida di Scampia, con il drammatico e seriale corollario di omicidi e sangue, rappresenta il fallimento più ecalatante di tutte le amministrazioni che in questi ultimi anni si sono alternate alla guida della Regione e del Comune di Napoli. Persino questa nuova amministrazione guidata da un Sindaco eletto, dopo una campagna elettorale basata sullo “scassare” e ridare voce agli esclusi e ai senza voce, sembra pensare ad altro. Più che a scassare pensa a consolidare interessi forti, a interloquire con chi ha più voce, a valorizzare territori e quartieri già vivibili più che a volgere la sua attenzione verso quelli da bonificare e riscattare. A differenza di molti altri ritengo che quella della pedonalizzazione di via Caracciolo e delle ztl sia un’intuizione felice di De magistris. Penso come molti che andrebbe supportata con un piano trasporti e mobilità più efficiente e che oltre ai grandi e piccoli eventi andrebbero immaginate e realizzate iniziative e attività permanenti che ne disegnassero un’identità. Altrimenti anche il lungomare pedonalizzato rischia di rimanere un “non luogo”. Ritengo tuttavia che il Sindaco di Napoli debba dedicare uno sforzo uguale o maggiore alle periferie ed in particolare a Scampia. Può sembrare un paradosso ma vorrei ricordare al Sindaco e ai suoi più stretti collaboratori che,anche da un punto di vista del consenso, scorrendo i risultati elettorali che lo hanno portato alla guida del comune c’è un dato davvero eclatante che dovrebbe farli riflettere. Al primo turno delle ultime amministrative, nella circoscrizione Chiaiano- Piscinola- Mariannella Scampia, De magistris raccoglie il 22,49% , pari a 9247 voti e, se si guardano i voti dati solo al candidato sindaco, egli raccoglie 2319 voti personali contro i 614 di Lettieri e i 382 di Morcone, Nella sola Scampia il sindaco raccoglie 857 voti contro i 227 di Lettieri e i 136 di Morcone. Al secondo turno De magistris nella stessa circoscrizione raggiunge i 20977 voti contro i 22886 di Chiaia-Posillipo- Sanferdinando. Perché allora concentrare tutte le iniziative sul lungomare e nella sua circoscrizione,giuste e meritevoli se supportate da infrastrutturazione, e zero su quella di cui fa parte Scampia? La stessa domanda la porrei ai partiti di opposizione e al mio partito, il pd, in particolare, alla stessa Rifondazione e ai consiglieri di Napoli è tua.

Nessun commento: