giovedì 7 aprile 2011

Napoli/Stamati: Pd stalinista, non vedo lo scandalo se scelgo de Magistris


Riportiamo di seguito l'articolo apparso oggi su il corriere del mezzogiorno a firma di Antonio Scolamiero

Stamati: Pd stalinista, non vedo lo scandalo se scelgo de Magistris
Non ci tiene ad essere nel mirino. Luca Stamati, all’indomani della conferenza stampa in cui ha manifestato la sua intenzione di appoggiare il candidato sindaco dell’Idv Luigi de Magistris, passa al contrattacco, rispedendo al mittente tutti gli strali che gli sono piovuti addosso. «Se rappresento solo me stesso e non ho voti, perché tutta questa acredine nei miei confronti? Ho fatto una scelta personale, lo ribadisco, desidero che venga rispettata».
«Sono esterefatto per le reazioni del mio partito— prosegue — e dal fatto che il commissario Orlando continua a sostenere che io lo abbia minacciato: sono accuse infamanti e prive di fondamento. Mi aspettavo attacchi e polemiche per la mia scelta di certo non in linea con il partito, ma non uno stalinismo di ritorno che ormai non si usa più nemmeno in Russia. Spero che il commissario Orlando oltre a concentrarsi sui miei sms, abbia trovato anche il tempo di guardarei verbali delle primarie. Magari se ce li facesse conoscere, farebbe un servizio al partito e alla democrazia».
L’ultima bordata riguarda la sua permanenza nel Pd: «Ma perché tante discussioni sulla mia decisione? In passato— conclude l’ex assessore— altri hanno assunto posizioni contrarie al partito e sono rimasti dov’erano. Penso, ad esempio, al primo cittadino di Salerno che nell’ultima tornata elettorale si è candidato a sindaco contro il Pd, e che ha dichiarato che voterà Lettieri. E poi come non ricordare autorevolissimi dirigenti del partito accusati di brogli alle primarie. Loro possono stare nel partito?» .
Polemiche a parte,Stamati si è soffermato anche sulla questione candidature: «Saranno tutti giovani laureati, per la maggioranza donne, che vogliono impegnarsi in politica e ci sarà perfino qualche artista napoletano» . Botta e risposta a parte, anche ieri non sono mancate le prese di posizione contro la scelta di Stamati. Il deputato Pd Eugenio Mazzarella ha analizzato il passaggio di Stamati con de Magistris, affermando che, «essere nuovi a Napoli è complicato e per esserlo davvero bisognerebbe mettere da parte vecchi metodi di acquisizione di personale politico» . «Un comportamento nuovo e innovativo — aggiunge il professore universitario — sarebbe non favorire pratiche di questo tipo. Detto questo, non enfatizzerei più di tanto la cosa, perché mi sembra un gesto, quello di Stamati, isolato e sconfessato dalla sua stessa area» . «In linea di principio— spiega ancoraMazzarella — credo che sia molto più utile andare tutti assieme in una sola direzione, e cioè contro Lettieri. È più importante assumersi le proprie responsabilità contro il centrodestra, anziché trasformare all’interno del centrosinistra le elezioni in un supplemento di primarie di cui davvero non sentiamo il bisogno e de Magistris sta facendo di tutto per farlo» . A tornare sulla vicenda è anche Ivan Scalfarotto, vicepresidente nazionale del Pd e responsabile partenopeo dell’area Marino, che, proprio mentre Stamati annunciava l’appoggio a de Magistris incontrava gli appartenenti alla mozione e successivamente stigmatizzava quanto appena accaduto.
Ieri ha ribadito il concetto: «Luca ha preso una posizione sostenendo un candidato di un altro partito, per di più di un partito che non ha partecipato nemmeno alle primarie di coalizione» . «Io non ne faccio una questione statutaria — dice — ma una questione politica e se io milito in un partito e appoggio un candidato sostenuto da altri, politicamente lo considero un gesto di rottura. Ne prendo atto, poi saranno gli organi di garanzia locali a prendere le decisioni del caso. L’ultima cosa che faccio, da vice presidente del partito, è intromettermi nelle statuizioni degli organi di garanzia. Posso solo ribadire che politicamente Stamati ha preso una posizione fuori dalla linea del partito» . Scalfarotto pone l’accento sull’apporto che l’area Marino può dare alla città: «Siamo a disposizione del partito e della città — conclude il vice presidente nazionale del Pd — la mozione Marino è nata per raggiungere territori nei quali la politica in genere fa fatica ad arrivare e io penso che possiamo dare questo importante contributo, anche dopo le elezioni. Avere un soggetto politico all’interno del Pd che possa dialogare con una parte di Napoli che molto spesso non trova rappresentanza è molto importante»

Nessun commento: